14 settembre 2023
Come abbiamo visto nel post precedente, il baby-led weaning è stato inizialmente accolto da dubbi e perplessità e solamente negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede, grazie anche a una serie di ricerche che ne hanno evidenziato i punti di forza.
Il primo tra i vantaggi riconosciuti al baby-led weaning è favorire la capacità di autoregolazione del bambino, promuovendone l’autonomia: infatti, se il bambino viene lasciato libero di mangiare da solo o comunque quando dimostra di essere interessato a farlo, imparerà a prestare attenzione ai propri segnali di fame e sazietà, piuttosto che a segnali provenienti dall’esterno. Si andranno così a ridurre i cosiddetti comportamenti “obesogeni” (come, ad esempio, mangiare in assenza di fame). In secondo luogo, i bambini esposti ai cibi consumati dal resto della famiglia, e quindi a una notevole varietà di consistenze e sapori differenti fin dall’inizio del periodo dell’alimentazione complementare, accetteranno una più ampia varietà di alimenti rispetto ai bambini esposti a svezzamento “tradizionale”. Inoltre, condividere il pasto in famiglia apporta numerosi benefici alla sfera sociale e comunicativa del bambino.
Oltre al rischio di soffocamento, un altro motivo di preoccupazione associato al baby-led weaning è che la dieta del bambino sia povera di nutrienti e che questo possa comprometterne la crescita. Tuttavia, uno studio inglese non ha evidenziato differenze significative per quanto riguarda la crescita ponderale e l’assunzione di alcuni nutrienti, tra cui il ferro, a 6 e 12 mesi di età, tra bambini svezzati secondo un approccio tradizionale, esposti a baby-led weaning “rigoroso” o a baby-led weaning meno rigoroso. L’unica differenza emersa è che i bambini esposti a baby-led weaning rigoroso consumavano verdure con maggior frequenza a 6 mesi di età rispetto agli altri due gruppi. Questi risultati confermano pertanto che il baby-led weaning è un approccio sicuro anche dal punto di vista nutrizionale.
In un recente studio spagnolo sono state raccolte le opinioni di un campione di pediatri riguardo al baby-led weaning. Dalle loro risposte si evince che il baby-led weaning si configura come un metodo migliore rispetto allo svezzamento “tradizionale”, in quanto permette al bambino di esplorare liberamente nuovi gusti e consistenze, scegliendo gli alimenti che meglio soddisfano le proprie esigenze, e promuove la masticazione e lo sviluppo di abilità fino-motorie. I pediatri partecipanti a questo studio affermano inoltre l’importanza di una continua formazione della loro categoria professionale sul tema del baby-led weaning, per fornire supporto ai genitori in questa delicata fase ed aiutarli a riconoscere alcuni aspetti fondamentali da considerare prima di adottare questo approccio, come ad esempio la capacità dei bambini di stare seduti autonomamente, di avere un buon controllo del capo e di afferrare i cibi, che devono essere sempre tagliati in maniera sicura prima di essere offerti.
Per approfondire:
Pesch, M.H, Shubeck, S.P, Burrows, H. (2019) Baby-led weaning: Introducing complementary foods in infancy. Contemporary PEDS Journal, 36 (1), 24-28.
Rowan, H., Lee, M., Brown, A. (2019) Differences in dietary composition between infants introduced to complementary foods using baby-led weaning and traditional spoon feeding. Journal of Human Nutrition and Dietetics, 32, 11– 20.
Fernández-Medina, I.M., Márquez-Díaz, R.R., Arcas-Rueda, M., Ruíz-Fernández, M.D., Ortíz-Amo, R., Ventura-Miranda, M.I. (2023) Experiences and opinions towards baby-led weaning by healthcare professionals. A qualitative study. Pediatric Research, 1-5.
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