12 aprile 2023
Nel 1939 la pediatra americana Clara Davis ha svolto uno studio impensabile ai giorni nostri, ma che ha fornito importanti informazioni sulla capacità dei bambini di scegliere autonomamente cosa mangiare, già a partire dal periodo dell’alimentazione complementare. Lo studio, della durata di 6 anni, ha coinvolto 15 bambini di età compresa tra i 6 e i 12 mesi, ospitati in un orfanotrofio, che non avevano precedentemente consumato cibi solidi.
Ai bambini sono stati proposti 34 cibi opportunamente preparati, sia cotti sia crudi, sia di origine animale sia vegetale. I cibi non venivano offerti direttamente dalle educatrici, ma si attendeva che i bambini mostrassero interesse a mangiare e solo a quel punto venivano imboccati o si lasciava che mangiassero da soli. Per tutta la durata dello studio, i bambini hanno mostrato un buon appetito e non hanno sviluppato patologie legate all’alimentazione. Consumavano inoltre una quantità di cibo adeguata che rispettava le tabelle nutrizionali dell’epoca e non apparivano né sovrappeso né sottopeso. Questo tipo di presentazione incoraggiava i bambini a provare i cibi proposti più di una volta e solo successivamente di sviluppare delle preferenze ed è stato osservato che, quando si ammalavano, modificavano temporaneamente la propria alimentazione scegliendo cibi utili per la guarigione. Questo studio suggerisce pertanto l’esistenza di un meccanismo fisiologico e comportamentale innato che spinge il bambino a consumare i cibi di cui il suo corpo ha bisogno anche se con tempi e modalità che possono apparire culturalmente inappropriati (come, ad esempio, una colazione a base di succo di arancia e fegato o una cena a base di uova, banane e latte).
Per approfondire
Davis, C. M. (1939). Results of the self-selection of diets by young children. Canadian Medical Association Journal, 41(3), 257-261.
Strauss S. (2006) Clara M. Davis and the wisdom of letting children choose their own diets. Canadian Medical Association Journal,175(10):1199.