11 maggio 2022
E anche il secondo articolo di Progetto Spoon è stato pubblicato! In questo nuovo lavoro abbiamo voluto indagare la relazione tra la qualità del sonno a 4 e 8 mesi e lo sviluppo cognitivo e linguistico del bambino. Diversi studi mostrano, infatti, che già entro il primo anno di vita una maggior durata del sonno notturno e un minor numero di risvegli notturni si associano a punteggi più elevati in compiti cognitivi.
Anche fare un sonnellino durante il giorno dopo aver imparato qualcosa di nuovo sembra contribuire al consolidamento della memoria in bambini di 6 e 12 mesi. Inoltre, una maggiore durata del sonno, sia notturno sia diurno, nei primi mesi di vita è spesso associata ad un vocabolario espressivo e recettivo più ampio in età successive. Nel nostro studio abbiamo analizzato i dati di 156 bambini e bambine, raccolti attraverso i questionari che le mamme hanno compilato sul sonno, sullo sviluppo motorio, cognitivo e comunicativo e sulla comprensione del linguaggio dei propri piccoli. Ci siamo anche chieste se il temperamento e alcune pratiche culturali, quali l’eventuale uso del ciuccio, la scelta di far dormire il piccolo nel lettone coi genitori o in un lettino separato e l’allattamento al seno o con latte artificiale, potessero avere un ruolo.
Dai risultati è emerso che a 4 mesi di vita i bambini che dormivano meno sia durante il giorno sia durante la notte mostravano punteggi più elevati nella scala motoria dello sviluppo motorio. Questo suggerisce che la quantità di attività fisica del bambino, che include movimenti semplici, come sollevare il capo e raggiungere un oggetto con la mano, ha una relazione con la durata del sonno notturno. Ad 8 mesi abbiamo riscontrato che i bambini che dormivano di più durante il giorno ottenevano punteggi più elevati nella scala dello sviluppo cognitivo, confermando l’importanza del favorire i riposini diurni in questa fase evolutiva, come riportato anche da studi precedenti.
Le analisi condotte sul linguaggio non hanno prodotto risultati significativi, probabilmente perché ad un’età così precoce le abilità di comprensione del linguaggio sono ancora molto limitate e difficili da inferire. Abbiamo infine riscontrato numerose associazioni significative tra diversi aspetti temperamentali e alcune aree dello sviluppo. Ad esempio, un temperamento più attivo ed orientato all’interazione con gli stimoli esterni è associato a punteggi più elevati nella scala dello sviluppo cognitivo, mentre un temperamento caratterizzato da una maggiore capacità di regolazione in situazioni di stress è associato positivamente alla scala socio- emotiva. L’uso del ciuccio, la scelta di far dormire il piccolo in un letto separato o nel lettone coi genitori e l’allattamento al seno non hanno invece inciso in modo significativo sulla relazione tra sonno e sviluppo. Concludendo, i risultati di questo studio sottolineano quanto sia importante promuovere un sonno salutare nella prima infanzia, anche per il ruolo che riveste nel favorire lo sviluppo cognitivo del bambino.
Riferimento bibliografico dell’articolo pubblicato:
Pecora, G., Focaroli, V., Paoletti, M., Barca, L., Chiarotti, F., Borghi, A. M., Gasparini, C., Caravale, B., Bombaci, I. Gastaldi, S., Bellagamba, F., Addessi, E. (accepted for publication). Infant sleep and development: Concurrent and longitudinal relations during the first 8 months of life. Infant Behavior and Development.
Riferimenti bibliografici:
Horváth, K., & Plunkett, K. (2016). Frequent daytime naps predict vocabulary growth in early childhood. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 57, 1008–1017. DOI: 10.1111/jcpp.12583
Seehagen, S., Konrad, C., Herbert, J. S., & Schneider, S. (2015). Timely sleep facilitates declarative memory consolidation in infants. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, 112, 1625–1629. DOI: https://doi.org/10.1073/pnas.1414000112
Sun, W., Li, S. X., Jiang, Y., Xu, X., Spruyt, K., Zhu, Q., Tseng, C., Jiang, F. (2018). A community- based study of sleep and cognitive development in infants and toddlers. Journal of Clinical Sleep Medicine, 14, 977–984. DOI: 10.5664/jcsm.7164
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