14 giugno 2021
Raccontare storie, e ascoltarle, è un’attività che, dagli albori dell’umanità, ha suscitato un enorme fascino in tutte le culture. Il racconto è una caratteristica esclusivamente umana che sembra abbia svolto un ruolo fondamentale per stringere legami con altre persone, sia per chi racconta sia per chi ascolta.
Dal punto di vista psicologico, raccontare e ascoltare storie permette di dare un senso al mondo che ci circonda e di affrontare meglio situazioni difficili, dato che ci permette di immergerci completamente nella narrazione, distogliendo temporaneamente l’attenzione dall’ambiente circostante, e di incrementare le nostre capacità empatiche. Uno studio appena pubblicato ha evidenziato i meccanismi fisiologici alla base dell’impatto positivo dei racconti, prendendo in esame due gruppi di bambini ospedalizzati. Il gruppo a cui era stata data l’opportunità di ascoltare una storia di 30 minuti ha mostrato un marcato aumento dei livelli di ossitocina (il cosiddetto “ormone dell’amore”) e una diminuzione dei livelli di cortisolo (ormone prodotto in situazioni stressanti) pari al doppio rispetto al gruppo di controllo, a cui il narratore poneva divertenti indovinelli ma non raccontava storie. Inoltre, i bambini che avevano ascoltato una storia hanno riportato livelli meno intensi di dolore durante le pratiche mediche e hanno descritto in maniera più positiva la propria esperienza ospedaliera. Questi risultati, per quanto si riferiscano a una situazione particolare come l’ospedalizzazione, forniscono la prima evidenza psicofisiologica dei benefici a breve termine del raccontare brevi storie, che può essere utile anche nella pratica quotidiana per migliorare l’umore del bambino e facilitare alcune routine, come ad esempio l’addormentamento serale.
Brockington, G., Moreira, A. P. G., Buso, M. S., da Silva, S. G., Altszyler, E., Fischer, R., & Moll, J. (2021). Storytelling increases oxytocin and positive emotions and decreases cortisol and pain in hospitalized children. Proceedings of the National Academy of Sciences, 118(22), e2018409118
© Sean Dreilinger